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lunedì 30 marzo 2015

PULIZIE DI PASQUA.


" Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli la speranza "

  Lucio Anneo Seneca



Con l'arrivo della primavera il giardino ritorna ad essere grande protagonista e quindi una bella pulizia, prima di Pasqua, si rende veramente necessaria.
Anche il giardino, per essere presentabile, deve essere in ordine. Proprio come la casa.


Pare quasi impossibile che, nonostante le varie azioni di manutenzione durante l'inverno e le varie fasi di potatura, ci sia ancora così tanto da raccogliere.
Foglie, rametti secchi, il ricambio è continuo e quindi c'è sempre da lavorare.


Inoltre bisogna ripristinare le zone danneggiate del tappeto erboso e questo è un lavoro che richiede un po' di tempo e di pazienza.
Occorre infatti arieggiare il prato con l'arieggiatore, quindi concimare, seminare, rullare e, in assenza di pioggia, innaffiare con regolarità.



Proprio per cercare di fare al meglio questi lavori, quest'anno abbiamo comperato il rullo che serve a rendere il terreno liscio e regolare e a pressare in modo ottimale le sementi nel terriccio.
Speriamo serva almeno un po' visto che, per contro, il cane corre saltellando avanti e indietro preferendo sempre le zone dove è appena stato seminato.



Insomma, sebbene il giardino non sia così vasto, si deve comunque lavorare sodo. Ma si sa, senza fatica non si ottiene nulla e questo principio vale per ogni cosa.
Non voglio avere troppe aspettative, però tra circa un mese si dovrebbero vedere i risultati di tanto sforzo. Almeno, lo spero !
Quindi per il momento attendo fiduciosa, ricordando che l'anno scorso, a fine aprile, il giardino si presentava così. . .
Davvero un'altra cosa !




giovedì 26 marzo 2015

APERITIVO IN PIAZZA DEI SIGNORI


" Tempo libero vuol dire tempo libero privo di ansietà.
 Qualsiasi tempo libero, non assolutamente ossessionato dalla preoccupazione, può diventare un mezzo di "vita migliore" "

Ezra Pound



Oggi piove ma l'altro giorno era una bella giornata tipicamente primaverile.
Nella piazza, baciata da un solicello tiepido, c'era molta animazione dovuta soprattutto alla presenza delle bancarelle del mercato settimanale.




Era proprio il momento giusto per sedersi all'aperto a godere del primo sole primaverile, concedendosi un momento di pausa e di relax.




La grande terrazza del Gran Caffè Garibaldi offriva quanto di meglio si potesse chiedere in quel momento.




Già Caffè Militare, poi Caffè al Bolognin, questo raffinato locale solo nel 1867 prende il nome di Caffè Garibaldi. E' uno dei caffè storici della città e già nell'Ottocento accoglieva gli ufficiali austriaci nella sala principale. La piccola borghesia, invece, si incontrava nelle due stanze rimanenti.




Nel 2012 un importante intervento di ristrutturazione, guidato dall'architetto Romeo Sozzi, lo ha riportato a nuova vita, sottolineando quell'impronta già presente di locale elegante e raffinato.




Particolari rilevanti come : bancone in noce, lampadari importanti e grande specchio che, riflettendo la Basilica la fa visivamente entrare all'interno, rendono questo ambiente unico e prestigioso. Ricco di storia e di fascino.




Ma se l'interno è così suggestivo, la grande terrazza, esposta sulla Piazza dei Signori, non è certo da meno. Inoltre qui l'aperitivo è semplice ma curato.
Così, al cospetto delle grandi architetture del Palladio, anche un semplice spritz Campari diventa un piccolo capolavoro.
Un piccolo lusso che ogni tanto mi piace concedermi.

lunedì 23 marzo 2015

NEGOZIO DI FIORI.


" God is in the details"

Ludwig Mies van der Rohe



Uno specchio prezioso, qualche faretto, un vecchio tavolo "vissuto" colmo di vasi di fiori. Che bella atmosfera esprime il negozio di fiori ?!
E poi scegliere le specie, i colori, gli abbinamenti per comporre un mazzo, un cesto, un dono fiorito. Che bellezza !
Credo che mi sarebbe proprio piaciuto fare la fioraia. Ci saranno inconvenienti e sacrifici anche in questo settore però questo mi sembra essere un gran bel lavoro. Qualcosa che può dare grande soddisfazione.




Se non altro si pongono in primo piano il gusto, il senso estetico, il bello.
E poter raggiungere questo attraverso i fiori ,mi sembra molto gratificante.
Insomma, dovendo lavorare, è meglio farlo stando a contatto con la bellezza.
Anzi, con bellezza e natura messe assieme.




E poi, certi negozi, lasciano proprio incantati, in ogni stagione. Perchè ogni stagione ha la propria bellezza.
Ora che è primavera è tutto un tripudio di nuove fioriture, di colori freschi, di teneri verdi, di primizie.





Ecco le bulbose, le erbe aromatiche, i rami fioriti dei peschi,dei pruni, dei ciliegi con le loro sfumature delicate. Le piante verdi i cui rami vengono usati per le composizioni con le varie tonalità di verde chiaro, scuro, acido, grigiastro.
Davvero uno spettacolo per gli occhi.




Ma anche i profumi possono inebriare. Dolce, fruttato, pungente, muschiato, fresco, leggero, fiorito, persistente. E quanti altri aggettivi si potrebbero aggiungere? !





In fondo, spesso, dove ci sono fiori ci sono profumi. Una vera delizia.
Ecco, tra tutti i negozi, il negozio di fiori è proprio il mio preferito.
Potrei stare dentro ore a sbirciare, toccare, odorare, scegliere. Con quella felicità puerile di una bambina in un negozio di giocattoli.




I fiori sono belli sempre, anche quando vengono comperati da un venditore ambulante, presso una bancarella, al mercato.
Però certi negozi sanno creare un'atmosfera speciale.




Queste foto sono state scattate in un negozio molto raffinato, dall'allure parigina. Sullo sfondo ricercato di una bellissima carta da parati, i bouquet risaltano nella loro purezza e semplicità.




Nell'aria un profumo fiorito gradevole e leggero. Tutto perfetto. Anche le luci. Sembrano dettagli ma, sono così importanti !




Le rose poi, incantano. Sono tra i miei fiori preferiti e qui si può scegliere tra le varie tonalità, una più bella dell'altra.
Io rimarrei sui toni del rosa. Rosa forte e rosa pallido assieme. Che meraviglia !




E poi, uscendo, ecco qui un'altra bella vetrina.
Sembra di fiori invece è di scarpe e i fiori qui sono finti.
Pazienza.
A chi vende sandali questo si può perdonare perchè comunque è una vetrina davvero ben fatta...

giovedì 19 marzo 2015

EQUINOZIO DI PRIMAVERA.



" Il paradiso è sotto i nostri piedi, così come sulle nostre teste"

  Henry David Thoreau


" THE ORCHARD" di THOMAS COOPER GOTCH -1887

" Oggi la primavera
è un vino effervescente.
Spumeggia il primo verde
sui grandi olmi fioriti a ciuffi
dove il germe già cade
come diffusa pioggia.

E' TUTTO UN GERMOGLIARE

Tra i rami onusti e prodighi
un cardellino becca.
Verdi persiane squillano
su rosse facciate
che il chiaro allegro vento
di marzo pulisce.

FIORITURA DEL LEUCOJUM VERNUM


Tutto è color di prato.
Anche l'edera è illusa,
la borraccina è più verde
sui vecchi tronchi immemori
che non hanno stagione
lungo i ruderi ombrosi e macilenti
cui pur rinnova marzo il grande manto.


Scossa da un fiato immenso
la città vive un giorno
di umori campestri.



Ebbra la primavera
corre nel sangue.

Vincenzo Cardarelli

L'ALLEGRA BERGENIA

IL VERDE NUOVO DELLE SPIREE


IN CASA, ANCHE LA CRASSULA E' IN FIORE

lunedì 16 marzo 2015

RICETTA SFIZIOSA DI UNA COPPIA GLAM.


" Per essere insostituibili bisogna essere diversi "

Coco Chanel




Sono giovani e belli.
Lui è chef in un ristorante di grande charme, lei è sommelier e si occupa di una cantina che produce uno tra i vini più prestigiosi d'Italia.
A casa loro si mangia e si beve in modo memorabile.







Però anche loro debbono fare i conti con la quotidianità, con il tempo sempre tiranno, con gli impegni sempre pressanti. Anche a loro capita di mangiare un panino. Magari fatto bene, ma pur sempre un panino.
La velocità, nel bene e nel male, è oramai nel nostro modo di vivere.





Così una sera, durante le vacanze estive, ho chiesto loro di darmi una ricetta veloce ma sfiziosa, poco impegnativa ma buona da gustare. Insomma il minimo sforzo con il massimo rendimento.





Ed ecco che così salta fuori questo piatto. Da allora non l'ho più dimenticato, anzi, periodicamente lo ripropongo a casa mia.





E' facile da fare, veloce e molto saporito. Se accompagnato da una porzione di verdura diventa un piatto completo, appetitoso senza essere troppo pesante. Infatti l'unica vera trasgressione è rappresentata dalla presenza della pancetta.
Ma ogni tanto, che sarà mai ? !
Allora, la tavola è apparecchiata, prepariamo la pietanza !





Ecco qui la ricetta :

INGREDIENTI :  Macinato di sorana, cipolla viola, paprika, cumino, sale, pepe.
                              Avocado, olio, sale, pepe, succo di lime, succo di limone,
                              alcune gocce di Tabasco.
                              Sottili fettine di pancetta cruda affumicata.
                              Fette di pane casereccio tostate

Preparare dei piccoli hamburger mescolando la carne macinata, il sale, il pepe, la cipolla grattugiata, una spolverata di paprica ed una di cumino in polvere.
Cuocere sulla piastra calda le fettine di pancetta fino a renderle belle croccanti. Toglierle dal fuoco e tenerle da parte. Sulla stessa piastra cuocere ora le polpette, rosolandole per bene. Nel frattempo preparare la salsa di avocado : schiacciare con la forchetta la polpa, unire un po' di succo di lime e di limone, sale, pepe, un giro d'olio extravergine, alcune gocce di tabasco. Mescolare bene fino a rendere questa crema omogenea. Intanto tostare il pane casereccio.
A questo punto impiattare, mettendo il pane tostato come base,  posizionare sopra i mini hamburger con un po' di salsa, accompagnando con la pancetta croccante. Servire con una verdura a piacere. Nella foto il piatto è servito con cime di rapa ripassate in padella.

E non dimentichiamo che se si mangia bene è altrettanto importante bere bene. . .

giovedì 12 marzo 2015

UN LIBRO BELLISSIMO E COMMOVENTE.

" Io e Leonard abbiamo comprato un campo. . . e stiamo facendo progetti ambiziosi di ogni genere per metterci terrazze, chioschi, stagni, ninfee, fontane, carpe, pesci rossi, statue di signore nude e polene di navi da guerra che si riflettano in laghi ombrosi."

Virginia Woolf




"Bisogna farsi crocifiggere sulla propria croce privata. . . In giardino so che Virginia non mi verrà incontro dallo studio eppure guardo in quella direzione cercandola con gli occhi. So che è annegata eppure resto in ascolto aspettando che venga alla porta. So che è l'ultima pagina eppure la volto."

Leonard Woolf




Il 28 marzo 1941 Virginia Woolf si toglie la vita lasciandosi annegare.
Suo marito Leonard rimarrà a Monk's House fino alla morte, cioè fino al 1969.
Ma questo luogo entra nel mito e infatti ancora oggi viene visitato da tante persone affascinate dalla storia di questa coppia così sensibile e raffinata.




Il libro è veramente magnifico per fotografie e testi e sfogliandolo si ha la precisa sensazione di essere lì, in quel luogo, tra quelle persone.



E' sbagliato pensare che si tratti di un libro adatto soprattutto agli appassionati di giardinaggio. E' un libro che affascina sin dalla copertina e i contenuti all'interno non deludono mai.


Intelligentemente diviso per capitoli, racconta, privilegiando l'aspetto del giardinaggio, la vita di coppia di questi due protagonisti che, tramite citazioni ed aneddoti, diventano presenze assai familiari.


Con spiegazioni chiare, dettagliate e così piacevolmente scorrevole alla lettura, questo libro è, in qualche modo, anche un trattato tecnico di giardinaggio. Assolutamente interessante, offre parecchi spunti da mettere in pratica.


Le foto sono tante e tutte bellissime e penso che sia un libro appassionante sotto più punti di vista.



Virginia e suo marito in questa casa vivono intensamente la loro quotidianità, coltivano il giardino, ricevono visite, offrono il tè, accendono il camino, compongono mazzi di fiori, ascoltano musica di Wagner.
E Virginia scrive.

Con i primi guadagni ricavati dai suoi romanzi, Virginia intraprende il progressivo restauro della casa per renderla il più accogliente possibile.



E nel salotto verde si ricrea così quell'arte della conversazione intelligente e raffinata che Virginia e Leonard già avevano esercitato a Bloomsbury.




Tanti sono i libri che trattano di giardinaggio.
Questo parla all'anima. Esprime raffinatezza, sensibilità, poesia.
Per ovvie ragioni, qui ne riporto solo un piccolissimo frammento ma, secondo me, è un libro da comperare e da tenere a portata di mano.

Autrice : Caroline Zoob
Fotografie : Caroline Arber
Prefazione Cecil Woolf

lunedì 9 marzo 2015

RIMESSA A NUOVO.


" Extra Ecclesiam nulla salus" ?




L'ALTARE


Gli impianti della vecchia chiesa erano così obsoleti che un intervento di restauro era diventato estremamente urgente. Così nel 2011 sono iniziati i lavori e a gennaio 2015 si è tenuta la liturgia di inaugurazione della chiesa completamente restaurata.



PARTICOLARE DEL SOFFITTO.


Precedentemente ero entrata solo un paio di volte in questa chiesa e il mio ricordo  era di un luogo un po' buio, con pareti in mattone. Secondo me, una chiesa non particolarmente bella o, come si suol dire, senza infamia e senza lode.


IL PULPITO

Ora questo restauro, quanto meno, sorprende.
L'ambiente è diventato molto luminoso, molto aperto, molto efficiente.
Però questa trasformazione mi lascia anche un po' perplessa.
Come posso spiegarmi ?  Direi che tutto sommato, si ha poco l'impressione di essere in chiesa. Mi sembra troppo minimalista, troppo open space, troppo sala riunioni.

LA LETTURA DELLE SACRE SCITTURE


Eppure credo che gli sforzi degli architetti e degli addetti ai lavori siano stati enormi e scrupolosi per enfatizzare il concetto di luogo di culto.
Di  luogo dove la comunità si riunisce per la preghiera, per le celebrazioni liturgiche. Non deve essere stato facile tradurre tutto ciò in spazi concreti.
Così, pur nell'accuratezza del progetto, a me, ma è opinione personale, sembra manchi qualcosa. Anche se, precisamente, neppure io saprei ben definire cosa.

IL FONTE BATTESIMALE


C'è tutto, dall'altare, ai banchi per i fedeli, al fonte battesimale.
E' forse solo una questione di atmosfera.
Le mie chiese preferite sono quelle romaniche, dall'architettura massiccia con la facciata a capanna, dove, dai finestroni e dai rosoni, filtra appena la luce, creando una atmosfera raccolta ed intima, sebbene austera.
Ecco, qui invece è tutto troppo asettico, troppo standardizzato secondo il gusto del momento. Tutto troppo bianco, lineare, pulito. Per quanto riguarda le immagini sacre, sono presenti solo il crocefisso e una statua della Madonna.
Forse è una chiesa volutamente disadorna.
Però mi è piaciuto il lampadario : una cascata di tessere in foglia d'oro, una cascata di luce.
A ben pensarci potrebbe stare bene anche in un hotel di Dubai, ma oramai tutto è possibile, tutto è intercambiabile.
E poi, il concetto di chiesa esula assai dallo spazio racchiuso da quattro muri, dalla costruzione fine a se stessa.
Il rapporto con Dio è, in fondo, una questione personale. Ognuno ha il proprio, o anche niente, e tutto ciò fa parte di una scelta, di un percorso unico che è e rimane solo nostro. Poca importa, a quel punto, come sia costruita una chiesa.
E poi, forse, è solo una questione di abitudine. Bisognerà farci un po' l'occhio.
I parrocchiani, in effetti, sembrano essere contenti.