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lunedì 27 aprile 2015

SALENDO A MONTE.


"La fede comincia là dove la ragione finisce"

Soren Kierkegaard



I vicentini dicono proprio così : "andare a Monte". E per Monte si intende Monte Berico, cioè una collina coperta perlopiù da cipressi, a sud della città, dove specialmente durante l'estate si può trovare un po' di refrigerio alla calura estiva.



Inoltre da queste parti si può anche godere di una certa atmosfera bucolica.
Però qui vengono soprattutto i pellegrini che vogliono fare visita alla Madonna di Monte Berico.


Per salire "a Monte"si  percorre un ampio viale alberato, posto da un lato, oppure
ci si incammina lungo i portici (opera di Francesco Muttoni), dal lato opposto.


In ogni caso la strada, leggermente in salita, è stata costruita proprio per agevolare il flusso di pellegrini proveniente dalla città.


Qualche parte dei portici è pure affrescata. Inoltre, di tanto in tanto, si possono scorgere delle ampie finestre che si affacciano su giardini privati immersi nel verde.


La basilica e la sua cupola, costruite nel XV secolo e poi ingrandite (in parte su disegno di Andrea Palladio) sono dedicate alla Vergine Maria che qui apparve il 7 marzo 1426 e l' 1 agosto 1428, annunciando la fine della terribile epidemia di peste.


Pertanto proprio sul luogo dell'apparizione, in segno di ringraziamento, fu edificata la basilica.



Il santuario, molto rimaneggiato nel corso dei secoli, è praticamente l'integrazione di due chiese :  la prima, quattrocentesca, in stile gotico e la seconda, risalente alla metà del Seicento, barocca.


L'interno molto ricco contiene diverse opere d'arte tra cui la "Pietà" di Bartolomeo Montagna (1505) e "La cena di San Gregorio Magno"  di Paolo Veronese (1572). Quest'ultima si trova precisamente nel refettorio.
Anche il chiostro gotico, costruito nel 1429, merita una visita.




Salendo a monte, si ha la possibilità di ammirare, in lontananza, un'altra grande opera : Villa Capra detta La Rotonda, disegnata da Andrea Palladio.


Ma Monte Berico non è solo un luogo di pellegrinaggio, luogo di culto e di devozione per fedeli che vogliono rivolgere una preghiera alla Madonna.




Monte Berico è anche il luogo dove i vicentini vanno a passeggiare, a prendere una boccata d'aria. E' anche luogo privilegiato per gli innamorati.




Nel largo piazzale della Vittoria, c'è un ampio parcheggio e la vista da quassù è davvero impareggiabile. Specialmente al tramonto, molto romantica.




Al centro del piazzale sventola il tricolore, quasi ad omaggiare il monumento "Ai Caduti", ad omaggiare tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per amor di Patria.





Per il viandante affaticato, c'è pure un luogo di ristoro, tra il verde degli ombrosi alberi e la brezza leggera di collina si può sostare per riposare un po', per rifocillarsi con un veloce spuntino. Per la verità, ora, questo locale è chiuso ma si spera in una prossima riapertura, anche perchè si tratta di un locale storico della città a cui molti cittadini sono affezionati.


Questo è un luogo molto frequentato.
Qui le persone passeggiano, gli anziani si prendono, seduti sulle panchine, il sole e l'aria tonificante di collina, i bambini giocano e gli sportivi corrono.
Persino per i cani è un luogo di libertà.


La zona è ricca anche di belle ville antiche attorniate da incantevoli giardini.
Pace, silenzio e tranquillità sono garantiti.



Così, ammirando le fioriture di stagione, da queste parti, anche una semplice passeggiata diventa un momento piacevole e salutare per il corpo e per lo spirito.

4 commenti:

  1. Sono stato a Vicenza una sola volta, diversi anni fa (un città splendida), ma non conoscevo questo "luogo privilegiato per gli innamorati". Cercherò di tenerlo a mente in occasione di una mia eventuale futura visita...;-)

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  2. Eh si, proprio così! Davanti alla basilica c'è Piazzale della Vittoria, il cui parapetto ha cuori e nomi degli innamorati incisi sulla pietra, nella speranza che così sarà per sempre. Ma a due passi da qui c'è pure una stradina nascosta, stretta tra due muraglioni chiamata "Stradella del diavolo", simbolo dell'amore proibito e clandestino. Forse un retaggio di quella Vicenza provinciale e bigotta da "Il prete bello", ma che in qualche modo continua a far sognare. . . ? :-)

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    1. Ciò che è lecito non dà piacere, quello che è proibito accende..…lo diceva Ovidio. E dopo oltre duemila anni ho l’impressione che le cose non siano cambiate :-)

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  3. Non per nulla siamo tutti figli di Eva. . :-) . L'uomo, nella sua essenza, rimane sempre uguale a se medesimo !

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