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lunedì 2 marzo 2015

E PER PIATTO . . . UNA FOGLIA !


" Nella terra che mi ha visto crescere, la primavera è un periodo in cui i dolci giapponesi vengono avvolti in foglie di ciliegio. In estate un grosso pomodoro maturo viene scavato per essere usato come contenitore per il cibo. In autunno, le foglie cadute dagli aceri, decorano la tavola. E, in inverno, il profumo del bambù contribuisce a creare la giusta atmosfera.. Così, come l'inverno viene soppiantato dalla primavera, ci sono cose che appassiscono e altre che si rigenerano. . . "

Nao Tamura




Non sono solo piatti fatti a forma di foglia, traspare qualcosa di più in questo progetto di Nao Tamura.
C'è grande raffinatezza in questa apparente semplicità. Semplicità che deriva da una profonda ricerca, da una costante attenzione verso il più piccolo dettaglio. Tipico della cultura giapponese.
Oserei dire che, dietro a questo prodotto, in fondo così quotidiano, c'è una profonda concezione religioso-filosofica della natura, della bellezza, della vita.
Non per nulla l' ikebana è l'arte giapponese, apprezzata in tutto il mondo, di comporre mazzi di fiori.





Queste "foglie" stravolgono la nostra idea di piatto alla quale, noi occidentali, siamo abituati.
In silicone a base di sabbia silicea, questi piatti sono igienici, morbidi, flessibili, vellutati, leggeri, non ingombranti, esteticamente poetici.
Non si scheggiano, e se cadono, non si rompono.
Hanno vinto il 1° Premio al Salone Satellite di Milano 2010, per il settore "Food Design".
Realizzati con materiale economico ma estremamente duraturo, richiedono un bassissimo dispendio energetico per essere prodotti. Pertanto sono considerati eco-sostenibili.
Possono essere usati in frigo, in forno tradizionale, in forno a microonde ed in lavastoviglie.
Un difetto ?
Non sopportano la "violenza" dell'uso del coltello. Per noi potrebbe essere un problema ?
Anche no, poichè molto spesso antipasti e dessert non richiedono l'utilizzo di questa posata.
Così, volendo, anche nell'apparecchiare la tavola, potremmo rendere omaggio alla natura. . .

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