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lunedì 31 marzo 2014

BUON CIBO ALL'ITALIANA !

"Sono le cose più semplici a darmi delle idee.
Un piatto in cui un contadino mangia la sua minestra, l'amo molto di più dei piatti ridicolmente preziosi dei ricchi"
Joan Mirò

LA PREPARAZIONE DEGLI GNOCCHI PRESSO IL RISTORANTE "LA PROVVIDENZA"


Le paste ripiene, gli insaccati, i salumi, il ragù, la piadina, lo gnocco fritto, il Culatello, il Parmigiano, l'aceto balsamico e tanti altri ottimi prodotti ancora, fanno dell'Emilia Romagna una regione davvero speciale dal punto di vista culinario.  La cucina emiliano-romagnola ha saputo conquistare il mondo intero con le sue specialità e le sue ricette di antica tradizione.


 PRONTI, PER ESSERE LESSATI, I CAPPELLACCI ALLA ZUCCA, SPESSO SERVITI CON RAGU' ALLA BOLOGNESE.

Le paste ripiene, che sono l'orgoglio di questo territorio, meritano un accenno speciale.
I nomi delle preparazioni possono cambiare da paese a paese ma la qualità e la bontà restano le stesse. Tortelli, anolini, agnolotti, cappellacci sono vari nomi che indicano la pasta ripiena, nelle sue possibili varianti con ripieni differenti.
Ma sono sempre sinonimi di una succulenta, morbida, vellutata bontà.

UNO SCORCIO DELL'INTERNO DELL'OSTERIA PIU' ANTICA AL MONDO.

QUI UNA VASTA SCELTA DI ETICHETTE.

Non c'è che l'imbarazzo della scelta anche solo per uno spuntino veloce. Ristoranti, piccole trattorie, tradizionali osterie offrono i piatti classici della tradizione, magari rivisitati a favore della leggerezza.
Sempre piatti saporiti che sanno soddisfare anche il palato più esigente.

INVITANTI LE PROPOSTE DI QUESTA OSTERIA DOVE, UNA VOLTA ENTRATI, NON SI RESTA DELUSI.

Insomma qui è il trionfo della cucina : quella vera, genuina, corposa, ricca di sapore.
Qui la parola "dieta" è un termine poco in uso e quindi, una volta tanto, ci si può riappropriare dell'antico proverbio : "Piatto ricco, mi ci ficco !"

STUZZICANTE, ANZI IRRESISTIBILE LO GNOCCO FRITTO (DETTO ANCHE PINZINO) DELLA TRATTORIA "IL MANDOLINO".


SALUMI E VERDURINE SOTT'OLIO.


MORBIDI DENTRO E CROCCANTI FUORI  :  SUBLIMI I FIORI DI ZUCCA IN PASTELLA.

DIETRO LE QUINTE  :  LA PREPARAZIONE DEI FIORI DI ZUCCA.


UNO SCORCIO DELL'INTERNO DELL'"HOSTARIA SAVONAROLA"


IRRESISTIBILI ANCHE I DOLCI :  DAL SALAME DI CIOCCOLATO ALLA SQUISITA E COLORATA ZUPPA INGLESE.


giovedì 27 marzo 2014

FERRARA : UNA BELLA MOSTRA IN UNA BELLA CITTA'.

" La pittura è innanzitutto un prodotto dell'immaginazione, non deve mai essere una copia. L'aria che si vede nei quadri non è respirabile."
Edgar Degas


UNO SCORCIO DELLE ANTICHE MURA

Quando si arriva a Ferrara c'è subito stupore nell'ammirare le antiche mura della città che circondano l'intero abitato. Nei secoli, tutto quel magnifico cotto è resistito e ancor oggi rende così caratteristico il Centro-Italia.

LA PORTA DEGLI ANGELI

Dalla Porta degli Angeli, risalente al XVI secolo, si percorre un lungo viale fino ad arrivare al famoso Palazzo dei Diamanti e poi al Castello Estense.

PARCHEGGIO DI BICICLETTE DAVANTI L'UNIVERSITA'

Strade rivestite con l'acciottolato, bei palazzi in mattoni rossi, molti spazi verdi ben curati, fanno di Ferrara una città elegante e a misura d'uomo.


MAGNIFICI DETTAGLI DI UN ELEGANTE PALAZZO.

E' una città vivace, che in ogni angolo racconta la sua antica storia ma che sa vivere intelligentemente il presente. Moltissime, per esempio, sono le persone che si spostano in bicicletta e da tanti dettagli si coglie che qui c'è una alta qualità di vita.

UNO SCORCIO DEI PORTICI


VIVACITA' IN PIAZZA

In città dove ha sede una antica Università, l'atmosfera cittadina subisce una sferzata, un guizzo di effervescenza. Anche Ferrara non si sottrae a questa costante. Nelle strade e nelle piazze, infatti, si coglie questa dinamicità.

LA CATTEDRALE DI SAN GIORGIO


UNA ANTICA BOTTEGA DI SEMENTI PURTROPPO IN VENDITA.



LA VETRINA DI UN BEL NEGOZIO DI ANTIQUARIATO

E poi ci sono bei negozi, antiche botteghe artigiane, locali e ristoranti. Ovunque si vende il "Panpapato", tradizionale dolce di questa zone, che è davvero ottimo.

PARTICOLARE DI UNO DEI TANTI PALAZZI STORICI DELLA CITTA'


NUMEROSI I LOCALI PER UN CAFFE' ALL'APERTO.


LA BELLEZZA ED IL CALORE DEL COTTO.

Camminando con calma si possono visitare le varie zone della città, alcune molto caratteristiche, come l'antico Ghetto. Sempre con uno sguardo attento a cogliere dettagli minori che però risultano comunque interessanti.


UNA BANCARELLA DEL LIBRO USATO.


L'ENTRATA A PALAZZO DEI DIAMANTI
E infine ecco la mostra tanto attesa presso il Palazzo dei Diamanti. Palazzo simbolo della potenza degli Estensi. Basti pensare che sono 8500 i diamanti del bugnato marmoreo della facciata.


IL CHIOSTRO
Anche il chiostro è ben tenuto, rilassanti e di grande respiro sono gli spazi verdi all'esterno.

GLI SPAZI VERDI SONO SEMPRE UN VALORE IN PIU'.


UNA FONTANELLA ANTICA

LA LOCANDINA DELLA MOSTRA

La mostra poi, a me è piaciuta tantissimo. Non sono un critico d'arte ma le opere sono numerose, ben collocate in una lunga infilata di sale.
Matisse è uno dei miei pittori preferiti per quel suo, anche spregiudicato, uso del colore.
A disposizione del pubblico c'è un video in cui si può notare come il pittore, con pochi tratti e ad una velocità impressionante, riuscisse a dare espressività ad un volto. Davvero magia dell'arte.

LO SGUARDO SAGACE DI HENRI  MATISSE

lunedì 24 marzo 2014

UNA TAVOLA D'ISPIRAZIONE AFRICANA.

" Vi sono momenti nei quali l'arte raggiunge quasi la dignità del lavoro manuale."
Oscar Wilde

COLORI AFRICANI

Avevo comperato questo tessuto africano, in estate, in un momento in cui, quell'arancio e nero mescolati assieme, facevano parte di un contesto speciale. C'erano un grande sole, un grande calore, e poi vento forte e odore di mare.  Insomma l'Africa sembrava vicina.

FRUTTA DA LUOGHI LONTANI

Poi arrivata a casa ho riposto , dopo un energico lavaggio, quella stoffa così colorata e particolare in uno scaffale perchè oramai si avvicinava l'autunno,  e non trovavo più motivi per usarla.
Ma l'altra sera, un po' per voglia di novità , un po' per uscire dai soliti schemi, ho pensato di usare questo tessuto, frutto di abilità artigiana, per creare una tavola di ispirazione africana.
Una grande ciotola di legno e frutta esotica hanno fatto il resto.


BUONE INTENZIONI. . . 

Ai miei ospiti avevo anche proposto cibo a tema, almeno un cous cous di pollo e verdure, ma qui la tradizione ha prevalso sull'innovazione. E così ho portato in tavola un classico pasticcio al radicchio rosso.
Una serata comunque simpatica, dove l'Africa, anche se non era nel piatto, era sicuramente nel cuore. E nella bellezza di questa stoffa che con quei disegni e quei colori, pur nella sua semplicità, fa sognare villaggi lontani.  Luoghi dove le stelle sembrano più vicine. . .


PASTICCIO AL RADICCHIO ROSSO

giovedì 20 marzo 2014

IRIS

" Fior di giaggiolo,
Gli angeli belli stanno a mille in cielo,
Ma bello come lui ce n'è uno solo"

Stornello tratto da "Cavalleria rusticana" composta da Pietro Mascagni

" IRIS " DI VINCENT VAN GOGH 1889


Viene chiamato anche Iride di Firenze, Giglio di Santa Caterina, Fior di San Marco oppure Giaggiolo.
Il giglio dello stemma di Firenze non è un giglio bensì un iris.


IN UN ANGOLO DEL MIO GIARDINO


Se c'è un fiore tipicamente italiano questo è proprio l'iris. Anzi, ancor prima che italiano, fiorentino.
Nella "Officina di Santa Maria Novella" di Firenze, già nei secoli passati si lavorava questo fiore e si esportavano ricercati prodotti di profumeria, specialmente negli Stati Uniti.


MOLTO GRAZIOSA LA VARIETA' NANA


Dai fiori pestati e mescolati alla calce , un tempo, i pittori traevano il famoso "verde d'iris".


DALLA FINESTRA DELLA CUCINA


E' un fiore dal fascino antico, da giardini delle nonne, da chiostri di monasteri.
Ma  è anche molto tipico del giardino all'inglese, di quei giardini così informali da sembrare spontanei, giardini di ispirazione country.
No ha tante pretese ed è quindi di facile coltura.
Fiorisce abbastanza presto in primavera, e nei luoghi dove viene collocato, l'iris regala macchie di colore che trasmettono freschezza ed allegria.
Inoltre si moltiplica da solo e così senza troppo impegno e fatica da parte nostra, il giardino ogni anno, finito l'inverno, si veste di nuovo.

lunedì 17 marzo 2014

DOMENICA SERA.

" E' la Chiesa che ha abbandonato l'umanità, o è l'umanità che ha abbandonato la Chiesa ? "
Thomas Stearns Eliot

LA CHIESA DI SANTA MARIA IN ARACOELI VISTA DAL FIUME.

Ieri sera, verso l'imbrunire, camminavo lungo il fiume, con l'intenzione di andare a messa. La luce era così bella che non ho potuto non soffermarmi per fare una foto.
Gli alberi ancora spogli non possono trasmettere la dolcezza del clima.
La giornata era stata proprio mite.
In una Vicenza senza auto, la gente si era riversata in strada per godere di questi momenti tranquilli, per passeggiare al sole.  E anche la Maratona organizzata in città aveva avuto un notevole successo.

L'ALTARE MAGGIORE

Una volta entrata in chiesa, sono rimasta colpita dalla bella luce che regnava insieme al silenzio e ad un profondo senso di pace.
Mi piacciono le chiese. Fin da bambina, hanno sempre esercitato su di me un fascino speciale.
Quando sono uscita era buio, ma il cuore era sereno.


UN PARTICOLARE ARTISTICO MINORE.

giovedì 13 marzo 2014

OSTERIA, CHE BELL'AMBIENTE !

"L'osteria nella quale prendo i miei pasti è uno dei luoghi nei quali amo l'Italia.
Entrano cani festosi, che nessuno sa di chi sono, bambini nudi con in mano un fiasco impagliato. Mangio solo, come il Papa, non parlo a nessuno, e mi diverto come a teatro."
Umberto Saba

ALLURE PRIMI DEL '900 PER QUESTO LOCALE FRIULANO (A SPILIMBERGO).

Oggi non è più così, l'osteria contemporanea è spesso un luogo di eccellenza, dove si mangia proprio bene, ma contemporaneamente anche luogo della memoria.
La più antica osteria del mondo si trova a Ferrara, vicino al Duomo, dove già nel '400 si poteva entrare per sorseggiare un buon calice di vino. Sembra essere stata frequentata da nomi illustri come Benvenuto Cellini, Ludovico Ariosto, Torquato Tasso e Niccolò Copernico. Ed è ancora attiva.
Insomma, ancora oggi le osterie ( certi locali adottano questa denominazione solo per una forma di snobismo) rappresentano il luogo della semplice ma ottima cucina italiana.

UN PUZZLE DI ETICHETTE DI OSTERIE ITALIANE.

Nell'osteria il clima è familiare, la convivialità è autentica, il cibo è del territorio. Qui, per lo più, si mangia bene senza spendere un capitale. Qui tradizione ed innovazione vanno a braccetto, senza mai dimenticare l'eccellenza dei prodotti. Prodotti spesso a chilometro 0.

LA ACCATTIVANTE LOCANDINA DI UNA VERACE OSTERIA NAPOLETANA.

La spesa fatta al mercato, il rapporto diretto con i fornitori, la scelta dei prodotti del luogo fanno si che il risultato finale sia di tutto rispetto.

UN BUFFET SPECIALE ALLA LOCANDA "SAN VEROLO" SUL LAGO DI GARDA.

Le osterie si trovano in tutta Italia, da nord a sud, e alle spalle di ognuna c'è sempre una storia, spesso tramandata di generazione in generazione. Una storia di territorio e di persone.
Persone che ci mettono la faccia, che accolgono il cliente con quella cordialità vera che viene dal cuore.

TRASFORMISTA QUESTO LOCALE SICILIANO!

Talvolta può anche capitare di incontrare l'oste furbetto che propone un menu con pessimo rapporto qualità - prezzo. Capita maggiormente in luoghi molto turistici, dove nella confusione, il buono ed il cattivo si mescolano. Proprio per questo vale la pena di consultare una guida che premi chi fa questo lavoro con passione ed in maniera seria.

PESCE FRESCO DA "ANGELINO AI FORI" A ROMA.


LA COPERTINA DEL LIBRO

E a proposito di osterie vorrei segnalare questo libro ben riuscito che parla proprio di osterie, raccontandone la storia e qualche relativa ricetta. Per entrare più profondamente in questo affascinante mondo che da secoli ci appartiene.

UNA DELLE TANTE BELLE FOTOGRAFIE CHE SI TROVANO NEL LIBRO.

lunedì 10 marzo 2014

UN POSTO AL SOLE.

" Il riso è il sole che scaccia l'inverno dal volto umano"
Victor Hugo

UNO SCORCIO DI CETARA


 Meno nota di altre località della Costiera Amalfitana, Cetara è un caratteristico borgo marinaro vicino a Ravello. E quando si parla di Costiera non si può non pensare al sole. Al sole e al mare.
Antica roccaforte dei Saraceni,  questo paese è sempre stato abitato da pescatori.
Cetara è infatti conosciuta per la pesca delle alici e per la produzione e vendita di un prodotto speciale : la colatura di alici, che è il ricavato della fermentazione delle alici poste a marinare in orci di terracotta.


UNA BOCCETTA PREZIOSA

Poche gocce di questo elisir, donano un sapore deciso alle pietanze ma soprattutto la colatura viene usata per condire gli spaghetti. Magari con aggiunta di prezzemolo tritato,  pinoli tostati o noci. Per un piatto che sa di un sapore antico, che sa di mare.


ACQUERELLO DI BALDIZZI PATERNO LEONARDO "CAMPANILE DI RAVELLO"
In queste belle giornate il mio pensiero corre in questi luoghi, dove già ci si può deliziare del primo tepore del sole, dove la stagione è più avanti. Se a questo si aggiunge la presenza del mare il sogno di felicità diventa quasi perfetto.