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giovedì 27 febbraio 2014

TUTTI FUORI !

" Qualunque cosa si faccia e ovunque si vada, dei muri ci si levano intorno creati da noi, dapprima riparo e subito prigione"
Marguerite Yourcenar

"DANS LA SERRE" dipinto di ALBERT BARTHOLOME' 1881 conservato presso MUSEE D'ORSAY - PARIGI


SERRA VUOTA : L'ANNO SCORSO, SOLO NEL MESE DI MAGGIO.

Quest'inverno non ha mai fatto tanto freddo, praticamente non ci sono mai state gelate. Però non essendo stato questo prevedibile, in autunno,  le piante più delicate sono state portate al riparo. Io, non avendo una serra, ho cercato di fare del mio meglio.

LIBERTA' ANCHE PER IL LIMONE.

Ho sistemato alcune piante sotto il portico, altre, più fragili, sono state portate addirittura dentro casa. Però queste non sono sistemazioni ottimali. Fuori troppo freddo, dentro troppo caldo. E poi c'è il riscaldamento, ma poca umidità, insomma un sacco di problemi. Ma bisogna, in qualche modo, resistere fino alla comparsa della primavera.

CONTRO UN MURO RIPARATO, L'AGAVE SI GODE IL SOLE.

E quest'anno la primavera sembra essere orientata a voler anticipare i tempi. Francamente non so se ci sia da fidarsi, ma oramai ho portato all'esterno perfino il limone, il quale, per il momento, sembra ringraziare.
E' pieno di boccioli profumatissimi. (il famoso profumo di zagara).
L'AEONIUM SOTTO UNA PIOGGERELLINA GENTILE

Non c'è che da sperare che il tempo atmosferico sia galantuomo e non ritiri all'ultimo questa promessa di vicina primavera . Sarebbe disastroso anche perchè ormai gli alberi da frutto sono quasi tutti in fiore e pure le spiree si stanno dando un gran daffare.

AZZARDATO ESPORRE IL PROFUMATISSIMO GELSOMINO NOTTURNO SICILIANO ?

Le annate si sa, non sono tutte uguali , e forse quest'anno verremo ricompensati di quella passata, quando a maggio sembrava di essere a novembre. Speriamo sia
davvero così!

lunedì 24 febbraio 2014

PANE QUOTIDIANO.

" L'educazione è il pane dell'anima."
Giuseppe Mazzini

LES PAINS DI PICASSO - VALLAURIS 1952 ROBERT DOISNEAU


"Non abbiamo che cinque pani.Lo dicono gli apostoli a Gesù. E il figlio di dio risponde con il celebre miracolo della moltiplicazione sfamando cinquemila bocche. Oggi ad essere in cinquemila sono i pani con tutti i loro derivati. Ma questa volta la moltiplicazione è opera del mercato. E' un miracolo economico.
Che ha progressivamente trasformato l'alimento per antonomasia, il minimo vitale della sussistenza, in uno sterminato catalogo di fantasie da forno. Forme e pezzature sempre più minute, sempre più ricercate.  Con buona pace del pane comune, sopraffatto da uno tsunami di pani speciali. . .  Piaceri leggeri, fragranti, golosi, fatti per stuzzicare il palato più che per riempire la pancia. E' il trionfo del post-pane. Specchio di un edonismo di massa che moltiplica gli sfizi come i vizi, le preferenze come le intolleranze. E parcellizza il pane proprio come il lavoro. . ."
Da "Non tutto fa brodo" di Marino Niola


PANI DI TANTI TIPI PER I GUSTI DI CIASCUNO.



Il pane comunque rimane il "cibo" per eccellenza, anzi indica tutti i cibi possibili di cui gli uomini hanno bisogno per vivere. Per i cristiani poi il pane assume un significato ancora più profondo, diventa un alimento sacro che pone l'uomo in diretto contatto con Dio. Pane e vino, in ricordo dell'Ultima Cena.


MAGNIFICO IMPASTO LIEVITATO PRONTO A DIVENTARE PIZZA.

Per i Greci antichi, "mangiatori di pane" era sinonimo di "uomini". L'uomo , nel processo di civilizzazione, si differenzia dagli animali proprio quando non si limita più a mangiare ciò che è disponibile in natura, ma crea il proprio cibo, frutto di esperimenti, conoscenza, invenzione. Dalla semina alla trebbiatura, dalla macinazione all'impasto per un cibo praticamente universale.
Il pane dei poveri e dei signori, quello della rivolta del Manzoni, quello nero e secco concesso ai prigionieri di guerra dopo un duro giorno di lavoro.
Il pane, come l'acqua, alimento base per la sopravvivenza.
Eppure il pane non è un cibo ovvio, scontato, semplice.
E' invece il frutto di un complesso processo produttivo di una raffinata civiltà alimentare. E nei secoli non ha mai perso la sua importanza. 

giovedì 20 febbraio 2014

UN AMORE DI BISCOTTO !

"La prima legge della dietetica : se ha un buon sapore, non è per te."
Isac Asimov


Sembra un timbro invece è uno stampo da biscotti. Anzi, da biscottoni.  Ecco allora la ricerca di una pasta frolla che sia morbida, burrosa, che si sciolga in bocca. Perchè biscotti grossi, secchi e duri non piacciono a nessuno, nemmeno al cane.



E quindi cosa di più adatto se non la ricetta degli "Ovis Molis", cioè di biscotti di pasta frolla fine?  Cioè di quell'impasto preparato con i rossi d'uovo sodo.




Alla fine il risultato è garantito e non solo per il giorno di San Valentino ma per tutte le volte che ci ricordiamo che cucinare è un gesto d'amore.



RICETTA "OVIS MOLIS" :
Impastare in una ciotola 200 gr. di farina con 200 gr di burro morbido, 100 gr di fecola, 100 gr di zucchero a velo, i tuorli sodi di 5 uova passati al setaccio, un pizzico di sale.
Formare la palla e lasciarla riposare circa 30 minuti avvolta nella pellicola, in frigorifero.
Fare poi delle palline della grossezza di una noce, e schiacciarle con lo stampo. Una alternativa (ancora più buona) e quella di formare delle palline, premere ogni pallina al centro con il pollice tanto da creare un piccolo incavo da riempire con marmellata.
Passare i biscotti in forno già caldo a 180 gradi per circa 25 minuti.
Devono apparire dorati ma morbidi.
Volendo, spolverizzare di zucchero a velo. 

lunedì 17 febbraio 2014

IN RICORDO DI UN GRANDE.

" Nulla dies sine linea"
Plinio il Vecchio


Tra due giorni sarà l'anniversario della nascita di Lucio Fontana.
Era nato infatti il 19 febbraio 1899 a Rosario (Argentina) da genitori italiani.
E' stato il fondatore, nonchè il più noto rappresentante, del "movimento spazialista", dove "la superficie stessa della tela, interrompendosi in rilievi e rientranze, entrò in rapporto diretto con lo spazio e la luce reali".
La sua era una pittura che sconfinava con la scultura. Nella sua arte, i due mondi quasi si incontravano.

" LA LUNA A VENEZIA"


All'epoca fu un artista molto discusso perchè le sue opere (spesso provocatorie), venivano considerate troppo elementari e troppo facili da copiare. Ma nessuno le aveva inventate prima e nessuno sapeva crearle con tale armonia e tratto sicuro.



Fontana inoltre era solito scrivere sul retro dell'opera una frase insensata, giusto per assicurare l'autenticità (mediante perizia calligrafica) dell'opera stessa.




Nel necrologio di Fontana sul Corriere della Sera, Dino Buzzati scrisse :

"Proviamo ad appenderne uno in casa nostra. Nei primi giorni può darsi che ci lasci freddi, con l'andare del tempo, di sicuro, avrà tutto da guadagnare. A poco a poco, quelle costellazioni di buchini, quelle crudeli, impeccabili ferite cominceranno a vibrare impercettibilmente e non per una semplice illusione ottica, a dilatarsi, a contrarsi, a vivere. Non ricordandoci nulla di preciso, nè volti, nè figure, nè folle, nè architetture, nè paesaggi; ma evocandoci sottilmente l'estatico incanto di una certa immota natura (come i deserti, come le rupi, come i crateri), mentre dai pertugi della tela filtrano a noi, da una sorta di aldilà, rigagnoli inquietanti di buio."

Parole più appropriate sono difficili da trovare. . . 

giovedì 13 febbraio 2014

ICONE : KAREN BLIXEN.

"Mi sentivo in perfetta comunione con l'universo, ero contemporaneamente  l'erba del prato, l'aria che respiravo,  le montagne invisibili e i buoi stremati; insieme agli alberi respiravo il vento della notte."
da "La mia Africa" di Karen Blixen

UNO SGUARDO INTENSO, RICCO DI FASCINO


"Un'infanzia timida tra fratelli e sorelle, vissuta in adorazione del padre, Wilhelm Dinesen, militare, viaggiatore, poeta e sognatore; un'adolescenza immersa in una mistica malinconia, sconvolta dal dolore per la perdita del padre, suicida (dopo aver scoperto di essere malato di sifilide ndr), quando la figlia ha dieci anni. Karen vive una giovinezza tormentata, alla ricerca del Graal; crede di trovarlo infine a migliaia di chilometri da casa, in Africa."
da "Case di scrittori" di Francesca Premoli Doulers


SULLA SOGLIA DI CASA
Ma l'Africa è soprattutto il luogo  in cui divampa il suo amore appassionato per Denys Finch Hatton, un nobile inglese incontrato la sera del 5 Aprile 1918 in occasione di una cena ufficiale al Murhaiga Club di Nairobi.

UN ANGOLO DI CASA IN DANIMARCA CON UNA DELLE SUE RICERCATE COMPOSIZIONI FLOREALI.



LO SCRITTOIO CON I RICORDI PERSONALI. . . 

Sarà un'avventura bellissima, un amore libero, senza vincoli e senza legami, magia e non abitudine. Questo però la farà molto soffrire, anche se Karen imparerà a vivere di felicità durante la sua presenza e nell'angoscia durante gli  addii e le partenze.
Ma nel 1931, il suo amato Denys muore tragicamente in incidente aereo. Proprio nel periodo buio in cui lei è costretta a mettere in vendita la sua amata fattoria.
Piegata dal dolore fa così ritorno alla sua casa natale in Danimarca, e lì dà sfogo alla sua naturale vocazione di scrittrice. E i suoi racconti avranno poi così successo da rendere la sua fama internazionale. Inoltre dipinge, si dedica al giardinaggio, riceve gli amici. Ma sempre con i ricordi dell'Africa nel cuore. Si spegne nel settembre 1972, e viene sepolta nel parco ai piedi di un faggio centenario. Una sepoltura fuori dalle convenzioni per uno spirito sensibile, raffinato, indomito e libero.


lunedì 10 febbraio 2014

UNA COLLANA DI FILI DI CASHMERE.

" Chi vive sempre nel calore e nella pienezza del cuore e per così dire nell'aria estiva dell'anima, non può immaginarsi il misterioso rapimento che afferra le nature più invernali, che vengono eccezionalmente toccate dai raggi dell'amore e dal tiepido soffio di un solatio giorno di febbraio "
Friedrich Nietzsche



Non è di oro, non ha incastonate pietre preziose eppure, a suo modo, preziosa lo è. E' una collana fatta a mano con fili di cashmere.  La lana cashmere si ottine dal pelo della "capra hircus" ed è una fibra pregiatissima. Infatti al tatto fa percepire una sensazione di morbidezza davvero unica. Il filato appare setoso, vellutato, soffice e dona una sensazione di magnifico calore e al contempo di leggerezza.



Questa collana è un pezzo unico, raffinato dono di una persona gentile con mani di fata. Soprattutto io, che faccio fatica ad attaccare un bottone, resto davvero estasiata di fronte a tanta abilità manuale.
Ora bisogna saper accostarla bene, con top di seta e golfini preziosi per darle l'importanza che merita.

giovedì 6 febbraio 2014

" E LUCE FU' ! "

"C'è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce"
Leonard Cohen

"HEMMESPHERE LIGHTING" - MASSOW DESIGN  : MINIMALISTA E LUDICA, DI GRANDE FASCINO.

Nel panorama domestico, per quanto riguarda l'arredo, sento di avere un debole per tavoli, sedie e luci. Queste ultime poi, credo, siano quelle che più determinano l'atmosfera di un ambiente, credo siano davvero considerevoli.
Mi attirano così tanto che, pur non avendo bisogno, spesso faccio un giro per negozi per conoscere le ultime novità nel settore illuminazione.


"PARENTESI" - ACHILLE CASTIGLIONI E PIO MANZU' DESIGN : SPIRITO BOHEMIEN METROPOLITANO.
Ma debbo confessare che nonostante le proposte siano quasi infinite, alla fine resto sempre fedele ai miei gusti, a quelle lampade storiche di design che ancora oggi non hanno perso carisma e personalità. E come sempre si scopre, ogni volta, che il design è accostabile a qualsiasi stile. Dal barocco al minimalista , dal vintage al super classico.
Perchè il design è comfort, ricerca estetica, originalità. Tre doti di cui non si può fare a meno.

"MAY DAY" -  KONSTANTIN GRCIC DESIGN : GRANDE VERSATILITA'  PER UNA LAMPADA CHE NASCE ISPIRANDOSI ALLE LAMPADE DA LAVORO.

MOLTO ADATTA ALL'ESTERNO E' PRATICAMENTE COLLOCABILE OVUNQUE.


"POTENCE" - JEAN PROUVE' DESIGN : UN CAPOLAVORO ( GIREVOLE ) DI PUREZZA E RIGORE.

lunedì 3 febbraio 2014

OOOH ! SONO ARRIVATE LE PECORE . . .

" Una volta nel gregge, è inutile che abbai : scodinzola."
Anton Cechov




Generalmente passano a primavera o in autunno, cioè quando vanno o ritornano dal pascolo. Quindi nel momento della transumanza. Invece in questo periodo non le avevo mai viste.

L'altro giorno, dietro casa mia, nei campi ancora non coltivati, sotto una pioggia battente si sono fermate per circa due giorni. Poverine, facevano una certa tenerezza così come l'asinello ed il cane pastore così vigile ed attento.
Il gregge trasmette una sensazione di mitezza ma anche di passività, quasi di rassegnazione. . . Non per nulla l'aggettivo egregio significa proprio "fuori dal gregge", cioè  di una persona che riesce a distinguersi.



Per l'uomo il gregge significa anche lana, latte, formaggio. E poi bambini meravigliati che non avevano mai visto le pecore dal vivo, prima d'ora. Conoscerle dona consapevolezza, rispetto e ci fa sentire più vicini alla natura. Per amarla e onorarla.