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lunedì 13 ottobre 2014

LA RACCOLTA DEL GRANOTURCO.

" La stagione di quel campo è l'autunno, quando tutto si ridesta nelle campagne dietro ai filari di granoturco.
Si odono voci, si fanno raccolti, di notte si accendono fuochi. L'immobilità del campo contiene anche queste cose, ma come a una certa distanza, come promesse intravedute fra i rami. "

Tratto da "I racconti" di Cesare Pavese


DIPINTO DI AMEDEO BOCCHI

In questi giorni nei campi vicino a casa, c'è un gran movimento. Di trattori, di macchine agricole, di uomini.




E' la raccolta del granoturco, cioè di uno dei più importanti cereali coltivati sulla Terra.



Da secoli il granonturco sfama gli uomini.
Era l' ingrediente base della cucina azteca.
Ancora oggi infatti è coltivato soprattutto in America Latina.  Ma anche in Europa ed in Nord America.


Viene usato anche per comporre il mangime destinato agli animali domestici.
E sempre dal mais si ricava il bioetanolo, utilizzato per scopi energetici.


Però, personalmente, quando vedo le gialle e belle pannocchie io penso quasi istantaneamente alla farina da polenta. Alimento che, specialmente nell'Italia del nord, accompagna grandi e gustosi piatti invernali.


Come non ricordare poi, per la gioia dei bambini, gli scoppiettanti pop-corn ?


E chi, durante la prima colazione, non ha mai gustato, facendoli affondare nel candore del latte, i soffiatissimi corn-flakes?


Tutti ottimi prodotti derivati dal mais.Ma la regina resta lei, la polenta !
Morbida e calda crema di mais, consolatrice delle più fredde sere d'inverno, piatto povero per eccellenza, ma sempre di grande dignità.
Anche solo polenta e buon formaggio, con verdura cotta e un calice di vino rosso : è già cena.
Ma non si possono porre limiti alla fantasia. . .
Così come non posso non menzionare il piatto, tipicamente vicentino, "Polenta e baccalà".
Una vera squisitezza!

Quindi, osservando questo fermento nei campi, durante la raccolta del granoturco, penso a come sia faticoso ma indispensabile il lavoro degli agricoltori, fatto di pazienza, di sudore e di antica sapienza. Dove vi sono tempi e scadenze che non si possono eludere.
Può sembrare retorica, ma davvero nutro stima, ammirazione e rispetto verso chi, ancor oggi, coltiva la terra. Ricordando che : " Non è la misura dell'aratro che conta, ma quanto tempo trascorri ad arare il campo" (Confucio)



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