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sabato 30 marzo 2013

BUONA PASQUA.


 Dipinto : "Resurrezione di Cristo" di Raffaello Sanzio (1501) conservato presso il "Museu de Arte" di San Paolo - Brasile

mercoledì 27 marzo 2013

PULIZIE DI PASQUA.

PROVERBIO :
"Pulizia, nettezza, vera bellezza"


UN PO' DI ORDINE  :  SPERIAMO CHE DURI.

Cinque ore di duro lavoro in due persone ma, alla fine, ce l'abbiamo fatta. La lavanderia è stata risvoltata come un calzino e finalmente è frequentabile senza sensi di colpa. Essendo anche ripostiglio era diventata un luogo dove tutti depositavano cose, spesso in modo improprio. Un tale accatastamento che rendeva , poi, difficile trovare gli oggetti desiderati. Avendo una certa predisposizione per l'accumulo, devo farmi coraggio e almeno ogni tanto, eliminare ciò che non serve.
Ora, certo non è la stanza delle meraviglie, ma in fondo si tratta pur sempre di un locale di servizio e quindi va bene così. Pulita, ordinata.
Non sono riuscita a trovare il telo da stiro bianco, pur avendolo tanto cercato ma,  in fondo questo verdino sbiadito offre una sensazione tipo laguna niente male. Ah ah ah, mettiamola così.
E poi, l'aspetto migliore di questa stanza è che, oltre ad essere lavanderia e ripostiglio, è soprattutto una succursale della cucina, luogo quest'ultimo che preferisco di gran lunga. Ed ora posso ben andare fiera delle mie pile di piatti da portata, alzatine, stampi e tegami, tutti stoccati in bell'ordine e pronti all'uso in vista delle feste.
Pulizie ultimate, che la Pasqua arrivi ! 

lunedì 25 marzo 2013

A VOLTE RITORNANO. SPERIAMO. . .

"Per fare un prato
bastano un trifoglio, un'ape.
Un trifoglio, un'ape e un sogno.
Può bastare il sogno
se le api sono poche."
Emily Dickinson

ARNIE NELLA CAMPAGNA VICENTINA.

C'è stato un forte allarme per quanto riguarda le api, pareva fossero sparite. In effetti si è verificata una gran moria e anche io, nel mio giardino, ho potuto constatare, con tristezza e preoccupazione, che mancava quel ronzio amico e indispensabile per l'intero ecosistema. Si da colpa all'inquinamento da pesticidi, sempre più potenti visto che si creano sempre più resistenze. Come succede per gli antibiotici usati dall'uomo. Un circuito pericoloso.
Inoltre anche l'inquinamento da onde elettromagnetiche potrebbe aver prodotto effetti negativi disorientando i poveri insetti e portandoli a successiva morte.
L'apicoltura richiede impegno e passione ed è sconcertante vedere che poi non si ottengono risultati a causa di problemi esterni alla propria volontà o capacità. Una signora mi raccontava che un paio di anni fa aveva perso, senza spiegarsene il motivo,  circa metà delle arnie di cui si prendeva cura.
E pensare che l'ape è tanto utile all'uomo. . .
L'anno scorso però il mio albicocco era circondato da api che ronzavano instancabilmente, compiendo il loro prezioso lavoro.
 Forse si sta, pian piano ristabilendo un certo equilibrio perchè c'è sempre più consapevolezza che rispetto dell'ambiente significhi sopravvivenza per l'uomo stesso.

DIPINTO DI STEPAN ZAVREL : "L'APICOLTORE"


Ecco un vasetto di nettare prezioso, il miele di acacia. Un gentile dono di un appassionato apicoltore.

giovedì 21 marzo 2013

PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA.

DIPINTO DI MICHELE CASCELLA  :  SINFONIA AL MATTINO. (di primavera. . . )


" Su spegni quel fuoco ti prego
L'inverno è un ricordo lontano
Stasera non sento più freddo
Stammi vicina dammi la mano
Stasera ti vedo diversa
I tuoi occhi hanno un altro colore
In strada c'è aria di festa
Ora la gente pensa all'amore
Senti l'estate che torna
Senti con tutti i suoi sogni
Senti l'estate che torna
Tra noi
Il vento del nord se ne è andato
E lascia nell'aria un sapore
Di cose lasciate al passato
Senza rimpianto
Senza dolore
Senti l'estate che torna
Senti con tutti i suoi sogni
Senti l'estate che torna
Tra noi."

Un doveroso tributo al gruppo "Le Orme" che è riuscito, così bene, in una semplice canzone, a descrivere quel senso di euforia, fermento e rinnovamento che l'arrivo della bella stagione porta con sè.
Una vecchia canzone per una nuova stagione. A tutti buona Primavera !

martedì 19 marzo 2013

" DI LA' DAL FIUME E TRA GLI ALBERI "


"Se pescassi solo per catturare pesci, i miei viaggi di pesca sarebbero terminati da tempo"
Zane  Grey


RASSERENANTE  PAESAGGIO LACUSTRE (foto flickr.com)
E' la laguna di Caorle a fare da sfondo al famoso romanzo di Hemingway, mentre qui il paesaggio è quello delle Valli di Comacchio che sono situate in Emilia Romagna, nelle province di Ravenna e Ferrara. Entrambi paesaggi lacustri ricchi di fascino che trasmettono una grande sensazione di respiro.
Le Valli di Comacchio nacquero intorno al X secolo a causa dell'abbassamento del suolo ed inizialmente erano  riempite di acqua dolce proveniente dai fiumi.
Successivamente però si riempirono di acque marine, trasformandosi così in valli salmastre. Un complesso lagunare e palustre, ricco di flora e fauna.
Tra gli alberi possiamo osservare il pino comune, la quercia, la canna palustre, la tamerice.  Sempre qui trovano rifugio tante specie di uccelli tra cui gli eleganti fenicotteri. E molti tipi di pesci come l'orata, il branzino, il cefalo e l'anguilla. In questa zona, ovviamente,  è molto praticata la pesca. Costruzioni tipiche, infatti, sono i CASONI DA PESCA, ossia capanne fatte di paglia e canne lacustri.
Nella cucina tipica del luogo, a farla da padrone è l'anguilla, preparata in diversi modi e sempre superlativa.
In dialetto veneto viene chiamata BISATO, cioè biscia.

ANGUILLE ( foto pubblicitàitalia.com )
"Avere qualcuno dietro la schiena mentre si sta pescando è brutto come avere qualcuno  che ti guarda sopra le spalle mentre stai scrivendo una lettera alla fidanzata"
Ernest Hemingway

Dal libro "A tola co i nostri veci" ecco due ricette speciali per cucinare l'anguilla.

ANGUILLA IN UMIDO CON POLENTA :

Pulire circa un chilo di anguille, aprirle a libro, tagliarle a pezzi di 5-6 centimetri, togliendo la pelle. Si mettono i pezzi di anguilla a marinare in aceto con un po' di acqua e con sale, pepe e qualche foglia di alloro, per circa 2-3 ore. Poi si pongono i pezzi sgocciolati in una padella con poco olio e poco burro e si rosolano unitamente ad uno spicchio di aglio schiacciato. Si aggiunge un bicchierino di vino Marsala secco, 2-3 foglie di alloro, e si lascia evaporare. Poi si unisce salsa di pomodoro e poca acqua, si aggiusta di sale e pepe e si fa cuocere piano piano con il coperchio. Poco prima di terminare la cottura si cosparge di prezzemolo tritato. Si serve la pietanza ben calda, accompagnata da polentina morbida e fumante preferibilmente di farina bianca di mais. Vino consigliato : Vespaiolo superiore di Breganze.

ECCO LA PREPARAZIONE : CALDA, MORBIDA, SUCCULENTA. (IN QUESTO CASO CON POLENTA GIALLA)
BISATO SU L'ARA (de la vecia impiraperle muranese) :

Coprire una larga teglia di terracotta  con uno strato di foglie di alloro. Posare sopra i pezzi di anguilla (aperta a libro) condire con sale e pepe e un cucchiaio di acqua. Coprire con ancora foglie di alloro e mettere in forno a calore medio. Cuocere fino a quando la carne dell'anguilla sarà diventata bianchissima.

"I dixe (ma se pol anca dar che no sia vero gnente!) che la carne de bisato la contien sostanse calmanti, e che la fa deventar chieti e boni anca quei che , par so natural, i ga el cor fodrà de. . . pele de can!
Defati, al dir de la zente, anca chi gà par so solito un caratere impastà de velen, a tola, magnando na porsion de bisato rosto. . . i se reduxe incapaci de dir la più piccola malagrassia al so prossimo."
Da "A tola co i nostri veci" La cucina veneziana di Mariù Salvatori de Zuliani  Franco Angeli Editore
Traduzione :
Dicono (ma può anche non essere vero) che la carne di anguilla contenga sostanze calmanti e che faccia diventare quiete e buone anche quelle persone che per loro natura hanno il cuore duro. Infatti, stando a quanto dice la gente, anche chi ha un carattere difficile, a tavola, mangiando una porzione di anguilla arrostita, si rende incapace di qualsiasi cattiveria verso il prossimo.

Allora anguilla per tutti. . .



venerdì 15 marzo 2013

ORO VENEZIANO.

" Com'è bello tutto questo, c'è oro ovunque, sul marmo, sul metallo, sul vetro, nelle decorazioni esterne delle case. E' come se Venezia fosse tutta ricoperta di polvere dorata, come alcuni bellissimi uccelli del sud, i colibrì o l'africano "uccello del paradiso". . . E' qualcosa di eterno e di antico. . .  In occidente non ho ammirato così nessun altro luogo sacro."
Vasilij Rozanov

UNO SCORCIO DELLA INDESCRIVIBILE BASILICA DI SAN MARCO.


"Qui si trova la Basilica di S.Marco, che è qualcosa di indescrivibile, e poi Palazzo Ducale e altri palazzi di fronte ai quali mi sento come un musicista davanti allo spartito, sento e godo di una bellezza meravigliosa. . . Che vetro, che specchi. . .nell'aria si sentono le campane. . . "
Anton Cechov

PARTICOLARE DELLA MAESTOSA PALA D'ORO.

 La Basilica di San Marco (832-1094) unisce gli stili classico, romanico e gotico, ma l'ispirazione principale è bizantina.

Per quanto si visiti Venezia, non è mai abbastanza. E' una città che riesce sempre a sorprendere, è mutevole, sia negli itinerari classici, sia in quelli alternativi e nascosti. La maggior parte dei turisti si aggira, trafelata, tra Piazza San Marco, le Mercerie, San Salvador e San Bartolomio, forse inconsapevole che una Venezia meno da cartolina potrebbe essere ugualmente affascinante.
 Ma è ovvio che come primo impatto si venga rapiti, catturati da tutto questo sfolgorio d'oro che, effettivamente,  lascia ammutoliti e stupefatti.
Ci vogliono tempo, pazienza, occhio osservatore (e scarpe comode) per scoprire anche una Venezia   diversa, più intima e nascosta. Altrettanto seducente. Attraverso percorsi insoliti, in orari insoliti, lontano dalla confusione. Almeno per quanto possibile.

UNO SCORCIO DELLA HALL DEL PRESTIGIOSO HOTEL DANIELI

SALOTTINO VENEZIANO

 ABAT-JOUR : BAGLIORE FIORITO E DORATO.



lunedì 11 marzo 2013

SUGO PROFUMATO : IL BASILICO E' TORNATO.

TENUTO AL RIPARO  :  E' ANCORA PRESTO PER PIANTARLO IN TERRA.

Eccolo qua, nonostante sia un basilico deboluccio, poco profumato perchè non cresciuto sotto il sole caldo dell'estate, non ho saputo resistere, l'ho comperato. E ho cucinato i classici spaghetti.
La pasta con pomodoro e basilico è una pasta tra le più semplici, ma probabilmente una tra le più buone.
Tutti la sanno fare e, più o meno, riesce bene a tutti. Con il pomodoro fresco è ottima ma, aspettando l'estate si può apprezzare anche quella con i pomodori pelati : polpa , passata o pezzettoni, secondo le preferenze di ciascuno.
Con la memoria vado a Napoli, in Piazza Bellini dove ho mangiato gli spaghetti al pomodoro e basilico più buoni della mia vita.  Il piatto era eccellente, eseguito a regola d'arte, ma soprattutto era il contesto a rendere tutto memorabile. Seduti all'aperto, come direbbe De Andre' "al sol della calda primavera", in una piazzetta ricca di effervescenza, assaporando tutto con calma e gioia di vivere.
Le vacanze servono a questo, a rendere speciale anche ciò che è normale.
Ecco perchè sabato ho comperato il primo basilico fresco, perchè mi sembrava una promessa già di estate e di vacanza. Almeno nella mia immaginazione, poi si vedrà. . .  Quindi, bentornato basilico!

SPAGHETTI ALLA SORRENTINA :  POMODORO, BASILICO E MOZZARELLA. (IN QUESTO CASO SCAMORZA)

NAPOLI, PIAZZA BELLINI  :  UN BEL RICORDO.


venerdì 8 marzo 2013

ALBERI : BENEFICI MONUMENTI DELLA NATURA.


"Gli alberi sono lo sforzo infinito della terra
per parlare al cielo in ascolto"
Rabindranath Tagore

NELLA CAMPAGNA VENETA.


Una gigantesca magnolia è la testimone di una saga familiare. . .


"l'uomo è come l'albero e in ogni suo inverno levita la primavera che reca nuove foglie e nuovo vigore"
Vasco Pratolini

FOTOGRAFIA TRATTA DAL BELLISSIMO LIBRO "VENETO CELESTE" : "SFUMATURE GIAPPONESI IN VAL D'ILLASI-VERONA
"Noi siamo alberi piantati al contrario, le nostre radici non sono sulla terra, ma in cielo.
Noi siamo radicati in ciò che, come il cielo, non si può afferrare, sfugge ad ogni possesso"
Platone

DALLO STESSO LIBRO DI CESARE GEROLIMETTO :  L'ALBERO CROLLATO NEL VIGNETO (VILLA BARBARO A MASER - TREVISO)


"Guardando un semplice cipresso, ho la sensazione che non tutto di me se ne andrà per sempre"
Raffaele La Capria

CIPRESSI "IN DUPLICE FILAR"



MAGNIFICA ARCHITETTURA VERDE

" Non ditemi quali monumenti ci sono vicino a casa vostra ma quali alberi"
 Sono parole di Tiziano Fratus che ha scritto il " Manuale del perfetto cercatore d'alberi" (edizioni Kowalski 14 euro in uscita il 20 marzo) Dalle recensioni sembra molto interessante.



lunedì 4 marzo 2013

MOGLI.


" Tutte le donne sono diverse ma tutte le mogli sono uguali "
Roberto Gervaso

"Lo psichiatra è un tizio che vi fa un sacco di domande costose che vostra moglie vi fa gratis."
Woody Allen

"La donna è spesso il punto debole del marito."
James Joyce

Oppure. . .

PAUL CEZANNE  :  RITRATTO DELLA MOGLIE HORTENSE FIQUET, SUA MODELLA, SPOSATA NEL 1886.



"Anch'io
come i pittori
possiedo i miei modelli

Un giorno
ed è già ieri
dalla piattaforma di un autobus
guardavo le donne
scendere per via Amsterdam
D'improvviso attraverso il vetro del tram
ne scoprii una
che non avevo veduto salire
Seduta e sola pareva sorridere
E subito mi piacque moltissimo
ma subito
m'accorsi che era mia moglie
Ne fui felice.

"Viaggi" di Jacques Prevert


REMBRANDT  :  "RTRATTO DI SASKIA CON CAPPELLO" 1633

". . . tu sei come la rondine
che torna a primavera.
Ma in autunno riparte;
e tu non hai quest'arte.
Tu questo hai della rondine :
le movenze leggere:
questo che a me, che mi sentiva ed era
vecchio, annunciavi un'altra primavera. . . "

da "A mia moglie" di Umberto Saba.

HENRI MATISSE  :  RITRATTO DELLA MOGLIE AMELIE ( 1905)


"Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di
scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, ne' più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

"Ho sceso dandoti il braccio" di Eugenio Montale.


MARC CHAGALL  :  RITRATTO DELLA PRIMA MOGLIE BELLA, SUA MUSA ISPIRATRICE.


" Il pensare divide, il sentire unisce."
Ezra Pound

venerdì 1 marzo 2013

L' ERBA DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE ? ECCO COME CURARE IL MANTO ERBOSO.

"Non è facile avere un bel giardino : è difficile come governare un regno".
Hermann Hesse

L'ERBA DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE. . . MA PER GLI ALTRI IL VICINO SIAMO NOI.
In Veneto un proverbio recita così :" Chi a febbraro sega el pra', fa el so' danno e non lo sa." Tradotto : "Chi a febbraio taglia l'erba del prato fa un danno e non lo sa."
Sono parole sante che posso assolutamente confermare. Infatti, durante un febbraio particolarmente mite, poichè l'erba era bella, verde e cresciuta, decidemmo di tagliarla. Presto però tornarono le giornate fredde e senza sole ma il manto erboso non sembrava risentirne.
Durante l'estate però, l'erba non tornò mai più bella come nelle estati precedenti. Era più rada, meno vigorosa, perfino il colore era sbiadito.
Alla fine, un giardiniere esperto, ci svelò l'arcano.
In agricoltura, il prato può sembrare la cosa più facile che ci sia, in realtà è una delle colture più difficili. Averlo sano e vigoroso, oltre che bello e ordinato, significa molte cure e molta manutenzione.
La lotta alle erbe infestanti è senza fine.
Poi ci sono le malattie, i funghi, gli sbalzi termici, i vari animaletti non certo innocui, come l'oziorrinco, la talpa ed altri, a rendere tutto complicato.
In un giornale ho trovato questa serie di consigli che ho cercato di seguire ( solo in parte perchè sono contraria  ai pesticidi. . . anche se a volte sono indispensabili ). Il risultato è stato abbastanza soddisfacente.

CURA DEL MANTO ERBOSO  :

MARZO : eventuale arieggiatura per eliminare il feltro ed il muschio, parziale risemina e
                  concimazione.
APRILE :  trattamento con prodotto selettivo contro le infestanti a foglia larga.

MAGGIO : indicativamente tra il 15/4 e il 15/5 trattamento antigerminante conro il pavio.

GIUGNO :  indicativamente tra il 15/6 e il 15/7  secondo trattamento contro il pavio ed eventuale
                    concimazione contro l'ingiallimento.

AGOSTO :  trattamento con solfato ferroso contro il muschio.

SETTEMBRE :  eventuale arieggiatura per eliminare feltro e muschio e parziale risemina.
                           Concimazione  con prodotto a lenta cessione.

NOVEMBRE - DICEMBRE :  spargere sul terreno (meglio quando è appena nevicato) cornunghia.

Insomma bisogna lavorare sodo e non sempre è vero che : "come uno semina, così raccoglie". In mezzo ci sono tante variabili e tanti ostacoli, quindi bisogna stare sempre all'erta.
 Proprio come nella vita. La Natura insegna. Anche per noi uomini, l'importante è seminare bene, dando il buon esempio che vale ben più di tanti insegnamenti teorici.  Soprattutto bisogna stare attenti a non cadere nella trappola che ci trasforma in seminatori di zizzania. Cosa orribile.
E poi si sa,  la zizzania, prima o poi, fa sempre una brutta fine : estirpata, bruciata (almeno nei racconti biblici). Fosse vero anche in giardino !

" RAGAZZE IN GIARDINO" di HENRI MATISSE