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lunedì 23 dicembre 2013

IL VECCHIO, AMATO PRESEPE DEI NONNI.

"Non esiste separazione definitiva fino a quando c'è il ricordo"
Isabel Allende



LO SCATOLONE DEL PRESEPE.

Ogni anno, quando giunge il momento, e tiro fuori lo scatolone, provo tanta tenerezza e nostalgia. Ecco, ad una ad una, comparire le care, vechie statuine del presepe dei nonni. E' una eredità a cui tengo molto.

SONO LE PIU' VECCHIE  :  NON HANNO ANCORA LE ZAMPE DIVISE MA UN PICCOLO BASAMENTO.
Certi pezzi sono un po' rovinati, e anche quelli intatti hanno addosso la patina del tempo che li rende speciali. E tutti hanno la loro storia, i racconti a cui sono abbinati.

LA LAVANDAIA : UN ALTRO PEZZO STORICO.

Quando ero piccola, la mia statuina preferita era la donnina che portava la veste per coprire Gesù Bambino, altrimenti ignudo ed infreddolito. Ma mi piaceva anche tanto l'arabo che portava le brocche d'acqua perchè mi faceva sognare mondi lontani.

LA DONNA CON LA CAMICINA PER GESU' BAMBINO

Conservo queste statuine gelosamente perchè sono di terracotta e quindi, di questi tempi, introvabili. E poi sono così fragili. Proprio il contrario dei ricordi che invece sono vividi e forti. Infatti, talvolta, certe assenze sono più forti delle presenze. E io sono così tanto affezionata al vecchio, insostituibile presepe dei nonni Elvira e Beniamino.

L'ARABO CON LA SCORTA D'ACQUA.
"Sappiate, dunque, che non c'è nulla di più elevato, di più forte, di più sano e di più utile nella vita che un bel ricordo, specialmente se è un ricordo dell'infanzia, della casa paterna. . . Se un uomo riesce a raccogliere molti di questi ricordi per portarli con sè nella vita, egli è salvo per sempre. E anche se uno solo di questi ricordi rimane con noi, nel nostro cuore, anche quello solo può essere un giorno, la nostra salvezza.
Da "I fratelli Karamazov" di Fedor Dostoevskij

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